05 Ago E tu, sei pronto a diventare un wwoofer?
Stai cercando un’idea di viaggio alternativa e low cost? “Trasformati” in wwoofer e fai un’esperienza sostenibile in una fattoria biologica. Scopri di cosa si tratta!
Per ricaricare le pile dopo un lungo ed estenuante periodo in ufficio, a volte c’è bisogno di una vacanza davvero insolita. E allora, se adori la natura e vuoi conoscere i segreti della vita rurale, puoi diventare un wwoofer. Vale a dire un volontario che presta la sua opera in fattorie biologiche in cambio di “Ospitalità” con la O maiuscola, proprio quella che ti fa sentire in famiglia!
Come fare? Come individuare il luogo più adatto? Ecco una breve guida che ho preparato per te.
Cos’è un wwoofer?
Il termine WWOOF è l’acronimo di World-Wide Opportunities on Organic Farms, ovvero “opportunità globali in fattorie biologiche”. Indica un’organizzazione no-profit nata negli anni ’70 in Inghilterra e oggi diffusa quasi in ogni angolo della terra, Italia compresa. È tra le più importanti associazioni legate al volontariato e all’ecoturismo nel mondo.
La mission consiste nel mettere in contatto persone che abbiano voglia di un’esperienza alternativa e sostenibile, grazie ai proprietari di fattorie disposti all’ospitalità. Il tutto, senza alcun esborso monetario. Il viaggiatore (wwoofer) si impegna a dare il proprio contributo in cambio di vitto, alloggio e l’insegnamento di alcune attività prescelte e messe in pratica.
Non si tratta di una vacanza–lavoro, ma di uno scambio culturale.
Se si va all’estero c’è la possibilità di approfondire la lingua straniera, ma soprattutto si apprendono tecniche agricole biologiche, basi enogastronomiche, mansioni manuali di altro genere. La giornata di un cittadino, scandita dai suoi ritmi frenetici, verrà inevitabilmente rivoluzionata.
Come diventare un wwoofer
Occorre essere maggiorenni e iscriversi all’associazione al costo di 35 euro. Questa cifra comprende i contatti con gli host e un’assicurazione di viaggio. Può accadere infatti di farsi male svolgendo compiti a cui si è poco abituati, e del resto un infortunio può capitare in una qualunque vacanza. L’assicurazione mette al riparo entrambe le parti.
In tutto il pianeta esistono decine di migliaia di strutture che accolgono i wwoofer. La lista completa è consultabile sul sito ufficiale wwoof.net. Ti basta scegliere il Paese di destinazione e una delle “farm” che offrono attività di tuo interesse, parlare con l’host… e il gioco è fatto!
Ad esempio: se vuoi imparare a coltivare ortaggi perché il tuo obiettivo è quello di crearti un piccolo orto, opta per una fattoria che ti permetta di approcciarti al meglio. Se invece la tua passione è il vino, eleggine una che abbia un vigneto e ne sia produttrice. Puoi anche selezionare luoghi in cui si allevano le api, si produce miele biologico, si intaglia il legno, si custodiscono gli animali, ecc.
Perché diventare un wwoofer?
Le motivazioni sono molteplici: da quella economica a quella della curiosità, dall’amore per la vita agricola al bisogno di riavvicinarti alla natura. Ed è proprio quello che ha fatto la mia amica Katia, alle prese con un forte stress professionale e familiare.
Rilassarsi su una spiaggia o in una baita di montagna non l’avrebbe aiutata. In effetti il “dolce far niente” non ferma la mente dal suo continuo rimuginare che – talvolta – arreca più fatica dei lavori fisici. Così, Katia ha deciso di provare a essere una “woofer”, e per lei è stato un vero successo! Le piacevoli faccende quotidiane, al fianco di persone nuove ed esperte, hanno scacciato rapidamente i cattivi pensieri, permettendole di affrontare le sue difficoltà da un punto di vista tutto nuovo.
Via la tensione a favore di una crescita interiore! Senza contare che è ora è bravissima a preparare tutti i tipi di pane e a realizzare pasta fresca. In più, si è dedicata alla cura dei fiori: il suo terrazzo ne ha decisamente guadagnato (sembra un meraviglioso giardino in miniatura!). E, cosa non trascurabile, è diventata parte integrante di una comunità ecosostenibile e globale.
L’unico inconveniente? Il primo giorno all’aperto si è scottata al sole! Poco male, il suo host le ha fornito un prodotto specifico a base di acido ialuronico ed estratto di semi di avena. Una formulazione di questo tipo favorisce l’idratazione e il ripristino della barriera cutanea, alleviando nel contempo il fastidio.
Per sicurezza quindi, quando prepari la valigia, ricorda di portare con te la protezione solare e non dimenticare di proteggere le labbra con uno stick sun. Pure in questo caso, preferisci una formulazione con acido ialuronico, arricchita da filtri solari SPF30. Ti consentirà di mantenere le tue labbra perfettamente idratate e preservarle dal rischio di scottature.
Io sto già pensando di organizzarmi per partire. Dove ci vogliamo incontrare?