13 Dic Bullismo: affronta il tema insieme a tuo figlio
Nel nostro paese, come nel resto del mondo, bullismo e cyberbullismo rappresentano una “piaga sociale” a cui i genitori devono stare molto attenti. Ecco alcuni spunti di riflessione!
Un’indagine svolta nel 2022 (Sistema di Sorveglianza HBSC Italia), su un campione rappresentativo di studenti delle scuole medie e superiori, ha evidenziato l’andamento preoccupante di un fenomeno che colpisce in maggiore prevalenza i più giovani e le femmine. In media infatti, circa il 15% dei ragazzi ha subito episodi di bullismo e cyberbullismo, con punte più elevate nella fascia degli undicenni (19-20%).
Non si può più fare gli “struzzi”, bisogna prendere l’argomento di petto e analizzarlo in famiglia.
Di cosa si tratta di preciso?
La parola bullismo deriva dal termine inglese “bullying” che significa usare prepotenza, opprimere, intimidire, maltrattare qualcuno. Il che rende benissimo l’idea. Si tratta infatti di un comportamento aggressivo basato sulla prevaricazione, caratterizzato da manifestazione violente di tipo fisico, verbale, psicologico o sociale.
Il bullo sceglie la vittima, un bambino ritenuto più debole e vulnerabile, facendone il bersaglio di vessazioni ripetute con l’obiettivo di provocare intenzionalmente sofferenza, magari con il sostegno del “gruppo”.
Con l’avvento e la diffusione dei social network poi, il fenomeno si è trasferito anche online sotto forma di messaggi offensivi, diffusione di pettegolezzi, foto e video imbarazzanti, minacce e persino ricatti.
Il cyberbullo può colpire chiunque, ovunque e in qualunque momento, protetto dallo schermo del computer/cellulare e dall’anonimato di profili fake. In questo caso purtroppo, i genitori hanno una percezione ancora più ridotta della situazione e molte meno possibilità di controllo.
Conseguenze e campanelli d’allarme
Il bullismo non va assolutamente sottovalutato. Oltre agli eventuali danni sul piano fisico, può avere forti ripercussioni a livello emotivo e psicologico, sia nel breve che nel lungo termine e addirittura in età adulta.
Parliamo ad esempio di ansia, attacchi di panico, insonnia, disturbi del comportamento alimentare, aumento dell’aggressività, difficoltà di apprendimento e perdita della fiducia in se stessi.
Frequentemente però, chi è stato bullizzato tace per paura di “rappresaglie”, vergogna o insicurezza.
Per questo è importante fare attenzione a cambiamenti improvvisi e campanelli d’allarme:
- Segni sul corpo senza motivazione plausibile
- Disturbi psico-somatici (mal di stomaco e di testa, stanchezza persistente)
- Nervosismo, tristezza, sbalzi d’umore, scarso appetito
- Timore nell’andare a scuola, richieste di cambiare istituto, assenteismo
- Perdita o danneggiamento di oggetti personali (telefono, libri, vestiti)
- Crollo del rendimento scolastico
- Richiesta continua di soldi
- Isolamento da coetanei e amici
Suggerimenti utili contro il bullismo
Che tuo figlio sia stato o meno spettatore di episodi di bullismo, instaura con lui un dialogo costruttivo, sincero e discuti del problema in modo aperto: gli consentirai di identificarlo, averne piena consapevolezza, prevenirlo e affrontarlo correttamente. Così, se dovesse assistere a qualche fatto “anomalo” a scuola, online o altrove, si sentirà più a suo agio a raccontartelo nei dettagli liberando le proprie emozioni.
Interessati alla sua vita “reale e virtuale”, provando a conoscere i suoi amici e le piattaforme social che utilizza, sforzati di ascoltarlo e comprenderlo, chiedigli ogni giorno se è felice e incoraggialo a coltivare le proprie passioni per consolidare l’autostima. Senza imposizioni né essere invadente.
Diventa un modello positivo promuovendo i valori del rispetto, della diversità, della tolleranza, della gentilezza e dell’empatia, essenziali per combattere il bullismo.
Spiegagli comunque che è meglio non reagire alle provocazioni bensì rivolgersi immediatamente a un adulto…
e qualunque cosa accadrà tu sarai sempre al suo fianco, pronto a dargli tutto il supporto e il conforto necessario!